Guido Dorso
Guido Dorso

Nato ad Avellino il 30 maggio 1982, appassionato fin da adolescente di poesia e letteratura, intraprese gli studi classici ma dopo la maturità si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza alla Regia università di Napoli. Agli interessi iniziali si affiancarono la filosofia e la politica, Dorso cominciò così a intervenire a conferenze e a scrivere articoli per associazioni e riviste di area massonico-radicale. Tuttavia, l’esordio vero e proprio alla vita politica è da attribuire alla (breve) collaborazione con il Popolo d’Italia, un quotidiano interventista fondato da Benito Mussolini, nel 1915. Nello stesso anno prese parte alla Prima guerra mondiale, ma solo per qualche mese, ne sarà esonerato per via di alcuni problemi di salute. Nel 1916, superato l’esame da procuratore legale, si iscrisse all’albo del collegio di Avellino.
Nel 1923 diventò direttore del Corriere dell’Irpinia. Gobetti, interessato ai suoi articoli, lo invitò a collaborare alla rivista La Rivoluzione liberale. Risale a questa fase, ed è frutto dei pensieri di questo periodo, uno dei suoi saggi più celebri: La rivoluzione meridionale. La sue energie si concentrarono attorno alla questione del Mezzogiorno d’Italia e in breve tempo Dorso diventò una figura di riferimento dell’azionismo meridionale. La sua Relazione sulla questione meridionale, presentata nel 1944 al congresso del Partito d’Azione – di cui faceva parte e da cui si dimetterà nel 1945 – a Cosenza, fu un successo. Nel 1945 ricoprì, anche se per soli sei mesi, la carica di direttore de L’Azione, un quotidiano napoletano.
Morì il 5 gennaio 1947 per via di uno scompenso cardiaco.

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